Se un po più bella e più intelligente
Se particolare, se la rivista
Si avrebbe il coraggio di attraversare l'auto
E si chiede chi sei.
Ti siedi davanti e non potete immaginare
Sono stato per voi ho bisogno di più bello.
E di vederti gettare uno sbadiglio di vetro
Essi diluvio miei occhi.
Improvvisamente mi guardi, ti guardo e sospiro
Chiudo gli occhi, si guarda lontano
Mi fanno tregua piccolo
E comincio a tremare.
E così i giorni passano, Lunedi a Venerdì
Come le rondini della poesia Becquer
Di stazione in stazione davanti a te e me
Va e viene in silenzio.
Improvvisamente mi guardi, ti guardo e sospiro
Chiudo gli occhi, si guarda lontano
Solo respirare, ho minuscoli
Solo respirare, ho minuscoli
E comincio a tremare.
E poi succede, svegliarsi mie labbra
E poi succede, svegliarsi mie labbra
Il tuo nome pronunciato balbettare.
Suppongo che pensi che una sciocca
E voglio morire.
Ma il tempo si ferma e si arriva dicendo
Ma il tempo si ferma e si arriva dicendo
Io non vi conosco e mi sei mancato.
Ogni mattina il rifiuto diretto
E scelgo questo treno.
E ci siamo quasi, la mia vita è cambiata
Un giorno speciale questo 11 marzo. E ci siamo quasi, la mia vita è cambiata
Tenuto la mano, è venuto a un tunnel
Che si spegne la luce.
Trovo il volto, attraverso le mie mani.
Divento coraggiosa e mi bacio sulle labbra.
Dimmi che mi ami e io darò,
L'ultimo respiro del mio cuore.
Antigua, casi medieval –como salida de la pluma de Dante–, Andrea Falco termina de dedicarme estas rimas.
QUE ENVIDIA, ME ENCANTARIA TENER A MI LADO A UNA MUJER, QUE ME ESCRIBIERA ASÍ. LO FELICITO NO LA DEJE NUNCA.
ResponderEliminarSE NOTA EN SU ESCRIBIR, EL AMOR QUE ELLA LE TIENE.
GERARDO BLANCO.